venerdì 23 maggio 2008




Questo nuovo spazio di discussione e di espressione, nasce dalla necessità per la RSU di poter comunicare con i lavoratori, dando la possibilità di un ritorno immediato e completamente libero. Le forme di comunicazione classiche, comunicati ed assemblee, hanno secondo noi dei limiti oggettivi; i comunicati con la loro necessaria stringatezza e a volte freddezza, consentono solo una comunicazione veloce ed essenziale senza poter approfondire gli argomenti trattati e senza un feedback con i lavoratori. Le assemblee, daltro canto, danno la possibilità di una più ampia esposizione e di un immediato ritorno, che purtroppo è sempre difficile in quanto non sempre si ha la forza per superare l'imbarazzo di parlare in pubblico, o più banalmente non ci si vuole esporre.Con l'apertura di questo blog la RSU fà una doppia operazione:
crea uno spazio attraverso il quale portare a conoscenza di tutti accordi, comunicati e lanciare stimoli per aprire discussioni con i lavoratori
si apre ad una concezione nuova di comunicazione interattiva, aperta a tutti coloro che hanno qualcosa da esprimere, che possono trovare in questo blog il loro spazio.
partiamo quindi con questa nuova avventura.
La RSU Orèal Saipo ind.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

CIAO A TUTTI! Sono uno dei tanti mod di "passaggio" in l'Orèal Saipo.Devo dire che il mio passaggio è durato circa un anno e tre mesi tra un contratto e l'altro e il prossimo mese per me sarà l'ultimo ,perchè oltre a scadere nuovamente il contratto,mi è già stato comunicato che per me non ci sarà più possibilità di lavorare,dato che oramai,collaboro già da oltre un anno.
Bella fregatura!! A questo proposito vorrei esprimere la mia opinione a riguardo,perchè mi sembra assurdo che un lavoratore,seppur degnamente pagato,si veda sbattere la porta in faccia dopo più di un anno, nel quale ha dato sempre il massimo e non ha mai fatto mancare la sua presenza in azienda.Ho cercato di capire quali siano le motivazioni che inducono l'azienda a praticare questo tipo di politica ,ma ahimè....non capisco proprio,visto che se non sbaglio, la legge attuale prevede che un lavoratore possa lavorare all'interno della stessa azienda con contratti a termine fino tre anni.Invece questa possibilità non viene data in l'oreal.Partecipando a diverse assemblee, ho prestato sempre molta attenzione alle tematiche, proposte ,discussioni e ho appreso che, per accordo sindacale, i lavoratori a tempo determinato non possono lavorare per più di due anni.Secondo me questo accordo non tutela in alcun modo i lavoratoti a termine ,ma anzi,li penalizza ulteriormente,perchè nel caso in cui l'azienda volesse dare la possibilità ad un lavoratore, ripettando i termini massimi di legge,di farlo permanere più a lungo in azienda di fatto questo non è più possibile.Sarebbe costruttivo cercare di mantenere in azienza il più possibile i lavoratori e chissà nel tempo ,come è accaduto qualche mese fà, ci potrebbe essere qualche altro "FORTUNATO".A mio modo di vedere credo ci sia un pò di confusione ,da una parte il sindacato riduce di un anno la possibilità di continuare a lavorare,pensando forse erroneamente di impedire all'azienda di utilizzare lo stesso personale per molto tempo, dall'altra l'azienda stessa che, per tutta risposta all'accordo sindacale, non permette di arrivare nemmeno a un anno e mezzo!!.Risultato anzichè 3 ne lavori UNO , senza tenere conto che un continuo ricambio di personale produce effetti negativi sulla produttività e specialmente sulla qualità del prodotto finale .Non vedo dove sia la convenienza in tutto questo . Vorrei concludere dicendo che le rappresentanze sindacali "LE RSU"sono persone da stimare poichè tutto il lavoro che svolgono è finalizzato a tutelare i lavoratori che ,come è sempre stato e come sempre sarà ,non saranno mai del tutto contenti dei risultati ottenuti!! CIAO ANZI.......ADDIO R.S. ^_^

Anonimo ha detto...

Prima di tutto vorrei ringraziare R.S. che ha scritto il primo commento, lo ringrazio perché è proprio questo che ci aspettiamo dal blog, sicuramente delle critiche, ma ragionate, non fini a se stesse e che siano di impulso ad un dialogo.
Vorrei adesso cercare di rispondere; lo spirito che ci ha spinto a fare un accordo che limita l’utilizzo dei contratti a termine in un massimo di 24 mesi, rimane, per quanto mi riguarda sempre valido, oggi forse più di ieri.
Mi spiego meglio, quello che ci ha sempre guidato in tutti gli accordi e le scelte fatte è la convinzione che si doveva tornare all’utilizzo del contratto a tempo indeterminato come forma di contratto prioritaria, ed evitare un utilizzo indiscriminato dei contratti precari. Porre un limite temporale, oltre il quale il contratto a termine deve essere trasformato in indeterminato, va’ in questa direzione, il problema sta’ nell’utilizzo che l’azienda fa di questo accordo.
Il contratto nazionale prevede che si possa arrivare fino addirittura a 60 mesi di contratti a termine ed interinali, ma non prevede un passaggio successivo a contratto a tempo indeterminato. Non si dà quindi a questi lavoratori una prospettiva di stabilità, ma gli si dice che potranno, se va bene, essere precari e ricattabili, per 5 anni; l’accordo del 23 luglio del 2007, d’altronde, non migliora le cose. Se si dice che si possono fare contratti precari per 36 mesi, prorogabili per altri 36 mesi con il consenso del lavoratore e con l’assenso di un sindacato (mettendo oltretutto il sindacato nella condizione di dover sottostare alla firma di una prosecuzione di una condizione di precarietà perché così verrà richiesto dal lavoratore, legittimamente), non si dà una risposta migliore.
Quello che si deve cercare di evitare e che l’utilizzo di questi accordi diventi strumentale, evidenziando che, dove ci sia un utilizzo continuo di contratti a termine o interinali, lì esiste un problema di stabilizzazione del posto di lavoro. Quello che vorrei far capire che se invece di 24 mesi avessimo scritto 36 mesi, con una gestione di questo tipo degli accordi, non cambiava assolutamente nulla, se non prolungare il periodo di instabilità.
Non mi voglio tirare indietro da alcuna responsabilità rispetto alla gestione di questi accordi anche da parte della RSU, ma mi sento di dire che tutto quello che fino ad ora si è fatto, lo si è cercato di fare seguendo tale linea, magari a volte sbagliando o magari non essendo capiti fino in fondo, ma questo fa parte del gioco.

Emanuele

Anonimo ha detto...

CIAO! Con grande rammarico ,ormai da un decennio , vedo entrare vagonate di ragazzi a rimpiazzare le esigenze di produzione o l'apertura di un nuovo reparto... e poi come dice il nostro quasi ex collega R.S. si vede sbattere la porta in faccia.
Penso che questo andirivieni stia dando i suoi effetti negativi sul clima che si respirava in azienda anni fa'; si perche' quando il sottoscritto e' entrato al l'oreal il clima era piu' familiare meno freddo cerano degli stimoli impercettibili che ti aiutavano a lavorare bene , il rispetto era piu' Marcato, oggi ti sembra di sprecare tempo a spiegare e rispiegare e rispiegare il lavoro all'ultimo contratto interinale , spinti a volte dall'obbligo contrattuale e a volte dalla caparbieta' di sperare che questa persona magari la assumono, in fondo siamo persone ci affezzioniamo costruiamo delle amicizie delle armonie che nel lavoro servono non solo ai fini privati ma anche ai fini produttivi, insomma si lavora meglio. Nel frattempo entrano anche altre figure intermedie fra il capo reparto e tu operaio e ti domandi : ma questo/a che cosa' fa' a cosa serve quali migliorie porta? E dopo qualche giorno vedi nuovi fogli plastificati appiccicati ovunque ,bene adesso si che va' meglio e intanto a quel collega finisce il contratto e tu ricominci da capo, pero' nel mentre almeno hai da leggere....
Ora per capirci usando le parole di Emanuele:evidenziando che, dove ci sia un utilizzo continuo di contratti a termine o interinali, lì esiste un problema di stabilizzazione del posto di lavoro;
mi chiedo, all'oreal esiste un problema di stabilizzazione del posto di lavoro? penso proprio di si visto che i contratti entrano ed escono, allora lasciamo al contratto la possibilita' di scegliere se essere ricattato o no ...perche' non glielo chiediamo!
penso che se anche la loro massima aspirazione sia quella di essere assunti a indeterminato, volgliano comunque nel caso contrario sfruttare fino all'ultimo la possibilita' di lavorare fino all'ultimo giorno dei 5 anni , perche' non tutti hanno le stesse problematiche e comunque penso che se vi metteste di piu' nei loro panni capireste . In questo modo vedremmo meno andirivieni , e magari si potra' respirare un clima piu mite saturando gran parte delle lacune che non per colpa delle persone interinali ma che per colpa del contratto stesso si sono venute a creare negli ultimi anni( non staro' qui ad elencarle ma lascio lo spazio ai blogger )......PARADOSSALMENTE AUGURO UN BUON LAVORO A TUTTI.